Dal
Vangelo secondo Luca (3, 15-16. 21-22) – Battesimo del Signore
In
quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si
domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti
dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui
non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito
Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù,
ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese
sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una
voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio
compiacimento».
COMMENTO
La colomba che annunciò a Noé e famiglia
la fine del diluvio giunge sul luogo del Battesimo di Gesù ad annunciare la
fine dell’attesa, l’inizio della pace messianica, della pace che è il Messia,
Gesù di Nazaret, detto il Cristo (traduzione greca della parola Messia). La
forma corporea di colomba con cui discese lo Spirito Santo su Gesù è tra quelle
più ricorrenti per immaginare l’indescrivibile e potente azione dello Spirito
Santo.
Gesù si battezza, si immerge nella acque
del fiume Giordano, per immergersi nelle sofferenze e nei dolori delle nostre
relazioni umane, spesso fallimentari, nella nostra condizione di uomini che nel
peccato ereditato da Adamo e nella storia di peccato che ne è seguita,
ampiamente descritta dall’Antico Testamento, ha deciso di interrompere le
comunicazioni col Cielo. Ben aveva profetato Isaia quando intuendo questa
insanabile chiusura e lontananza che l’uomo aveva creato rispetto a Dio, secoli
prima aveva invocato l’intervento del Signore: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te
sussulterebbero i monti.” (Is 63,19)
Solo il
Signore poteva scendere, aprire il cielo, e decidere di abbassarsi alla nostra
situazione. Significativo che il Giordano è il fiume che scorre più basso tra
tutti i fiumi della superficie terrestre, sfociando in un lago a 400 mt sotto
il livello del mare, detto appunto Mar Morto. Non era certo l’uomo, con le sue
forze, nella condizione di elevarsi alla santità di Dio. Il Signore
discende facendosi uomo, lo abbiamo contemplato nel mistero del Natale. Dio si fa
come noi per farci come lui, in forza della sua gratuita benevolenza.
Il Battesimo
nel Giordano di Gesù dice che Dio è venuto a colmare ogni distanza, è venuto a
riempire ogni lacuna, ad inserire nell’umanità il seme della sua presenza, seme
di vita nuova per il mondo. In quel tempo storicamente dominato dal potere
imperiale di Roma, dalla cosiddetta pax romana, il Cristo accende la luce della
pace vera e definitiva che come sole che sorge giungerà lungo i secoli ad
illuminare ogni uomo e ogni luogo del mondo. Per sempre!
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