venerdì 23 aprile 2021

Il tuo volto, Signore, io cerco…

 

IV Domenica di Pasqua/B – 25 aprile 2021



Dal Vangelo di Giovanni (10,11-18) 

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. 

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 

Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio»





Commento a cura di Paride Petrocchi da Offida, redazione on line www.legraindeble.it

Il grido del salmista alla ricerca del Volto del Signore mi sembra il miglior incipit per questo Van gelo pasquale. Dopo l’ultima apparizione, oggi il Risorto ci viene incontro con un’immagine potente: “Io sono il buon pastore”. 

Nel tempo ho probabilmente intuito un fatto: uno dei tentativi più subdoli del “nemico” è quello di deformare il nostro volto e – ancora prima - il Volto di Dio. Chi presterebbe ascolto ad un Dio giudice, ad un Dio crudele? Immagino nessuno, davanti ad un Dio così ci rimane in mano solo la paura se non il terrore. 

Rimedio a questo veleno è la contemplazione del vero Volto di Dio.

Nel brano evangelico odierno, non mancano i tratti di questo bellissimo Volto ma un’illustrazione ancora più mirabile e commovente è quella che tratteggia Ezechiele profeta: 

Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. (Ez 34, 15 – 16). 

Avete letto con attenzione i verbi di “cura” del Cristo? Chi sono le pecore se non noi suoi amati? 

Non serve andare oltre, leggiamo e rileggiamo questi verbi, facciamoli cadere come gocce di Grazia sul nostro cuore chiuso ed impaurito perché Lui è il “Buon Pastore”, non è un mercenario, Lui dà la Vita alle sue pecore. Questi verbi a poco a poco rischiareranno il suo Volto adorato.


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