Nella vita succede
di perdere delle persone a noi care: un amico che sparisce per causa di un
litigio, un genitore che muore lasciando orfani i figli, la fidanzata che
lascia il fidanzato perché ha trovato lavoro in un paese lontano, il figlio che
adotta uno stile di vita contrario all’educazione datagli dai genitori e perde
con loro ogni contatto… Oltre alle persone, si possono perdere anche gli
oggetti come le chiavi dell’auto esattamente quando dobbiamo partire di fretta!
Poi, chi è stato studente, sa benissimo con quanta facilità si perdono le
nozioni didattiche apprese per un dato esame fino a non ricordarsi nulla, se
non vengono più riprese. O chi è affetto da una certa malattia, sa che basta
pochissimo per perdere la salute. O chi è sostenitore di un certo partito
politico, sa quanto esso, pur di vincere le elezioni, rischi di cadere
nell’errore di perdere i più alti valori etici e morali.
L’esperienza dimostra
che niente di ciò che abbiamo, a partire dalla nostra stessa vita, dura per
sempre, ma che tutto è inesorabilmente destinato a perdersi. Tuttavia nel cuore
abbiamo quel desiderio di eterno e di infinito, che cozza contro l’esperienza
della precarietà delle cose e delle persone. Ecco che dinnanzi al mistero dell’infinito
che contrasta col mistero del finito, proprio quando l’uomo è alla ricerca
della verità, Gesù Cristo afferma: “Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la
perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.” (Mt
10,39). Gesù è un maestro che non spiega il perché di un mistero più grande
della capacità di comprensione dell’uomo, bensì come affrontare il mistero.
Così, le sue parole, non vanno intese nel senso che non serve attaccarsi ai
beni, alle ideologie, alle persone, alla nostre stesse vite, perché tutto prima
o poi si perde, per cui è meglio non attaccarsi a niente e a nessuno così, fin
dal principio, non si perde nulla! Questa infatti è l’opinione di altre persone
di ieri e di oggi, ben lontana dall’insegnamento di Gesù Cristo, volto ad
affermare piuttosto, che perderà la sua vita, chi si sarà attaccato ad essa
rinnegando Cristo stesso, mentre chi avrà lasciato ogni attaccamento terreno
per Amore di Cristo, salverà e conserverà la sua vita per sempre.
Con le parole
e soprattutto coi fatti, Cristo ci dà l’esempio di come diventare meno
egocentrici e più teocentrici, cioè come mettere al centro della propria vita
Cristo stesso che è Dio, perché chi ama Dio al di sopra di tutto, persino al di
sopra dell’attaccamento ai propri egoismi, alle proprie idee, alle proprie
comodità, ai propri scoraggiamenti, alla propria insicurezza, alla propria
superbia, alle persone care, trova una gioia ed una felicità in questa vita che
neanche la morte potrà interrompere!
Alcuni che ascoltano l’insegnamento di
Cristo, non ne saranno affatto toccati e sarà per loro come non averle mai
sentite. Altri si scandalizzeranno come gli scribi e i farisei e andranno
contro di lui con ogni modo e mezzo. Altri ancora, si lasceranno emozionare e
percepiranno un gran sollievo nell’ascoltare parole così confortanti, che però
al medesimo tempo implicano uno sconvolgimento, una trasformazione, una
conversione a 360° prima del nostro modo di pensare e poi del nostro modo di
vivere! Allora serve perdere innanzitutto il nostro modo di pensare e poi di
agire, per acquisire il modo di pensare e poi agire di Cristo, se vogliamo
guadagnare una vita di gioia piena ed infinita già da ora!
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