giovedì 10 marzo 2016

Così bello da non sembrare vero

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Giovanni - V Domenica di quaresima
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

COMMENTO
Pensate: in questo episodio tanta è l’indulgenza di Gesù verso l’adultera che a molti antichi biblisti sembrò non fosse autentico, che fosse stato inserito nel Vangelo di Giovanni, almeno in alcuni manoscritti, in tempi successivi. Invece noi sappiamo, e la Chiesa ce ne dà conferma, che il fatto è autentico e anzi annuncia in modo bellissimo e chiaro l’atteggiamento di Dio, e quindi di Gesù, verso chi sbaglia.


Gesù non smentisce la legge antica: l’adulterio era e resta peccato, ma salva il peccatore, in questo caso la donna adultera, ( lasciandoci il dubbio di dove sia andato a finire l’adultero, cioè l’uomo con cui ha commesso peccato, dato che nella legge ebraica anche’egli era meritevole della stessa pena ).

Gesù di fatto invita però a non condannare e lo fa chiedendo di eseguire la sentenza a coloro che non hanno peccato. Gli anziani per primi lasciano a terra le loro pietre … perché più umili? Perché hanno avuto più tempo per accumulare più peccati? Sta di fatto che Gesù con quella frase disinnesca la miccia di un’esecuzione ormai certa e a tutti noi uditori dei secoli che sono seguiti agli avvenimenti narrati,ricorda che l’esecuzione spetta al solo Giusto , Dio stesso.

Ci sarà pur certo un giudizio in fondo alla nostra storia personale, ma nel frattempo, fino all’ultimo istante della nostra vita il Signore continua a indicarci la via del bene: “d’ora in poi non peccare più” e ad assolverci dalle nostre colpe: “neanche io ti condanno”.


Per quella donna di cui niente è detto e per ognuno di noi il Signore continua a sperare la conversione. All’evangelista Giovanni non interessa raccontarci il pentimento di quell’adultera (che forse non avvenne); a lui sta a cuore raccontarci che Gesù non è venuto a condannare ma a salvare, fin tanto che noi abbiamo tempo e vita per accogliere la sua Grazia .

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