domenica 5 gennaio 2020

Cielo-terra andata e ritorno: ultima chiamata

Battesimo del Signore, 12 gennaio 2020

  
Dal Vangelo di San Matteo (3,13-17)

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
 



COMMENTO
 
Per aprire e varcare i cieli non occorreva costruire una torre, come quella che provarono a costruire alcuni uomini a Babele (cfr Gen11,4); era invece necessario attendere Colui dall’Alto li avrebbe riaperti scendendo tra noi, dopo la quasi totale chiusura delle comunicazioni terra-Cielo realizzata dal peccato dell’uomo.
 

La Bibbia ci racconta tante storie di uomini che da soli hanno cercato di farsi una posizione, dalla prima coppia di uomini ingannati dall’idolatria della propria auto-affermazione, per poi passare ai re di Israele perennemente affascinati da divinità straniere. L’uomo è sempre stato tentato, spesso cadendo, di affermare se stesso, sotto pretesto di giustizia, di amore alla nazione o a qualche pseudo-dio fatto a propria immagine.
Gesù ci mostra il giusto itinerario: l’abbassamento. Non sarà forse un caso, non lo è sicuramente, che Gesù si fa battezzare (letteralmente: immergere) nel fiume più depresso del pianeta (a 400 mt sotto il livello del mare) che sfocia in un lago chiamato “mar morto”.
 

Gesù compie dinanzi all’amico Giovanni un gesto rituale di assenso alla volontà di Dio Padre, e cioè acconsentire a caricarsi di tutte le conseguenze dei peccati dell’uomo, scendendo nei più profondi abissi del “No” dell’uomo a Dio. Un rito, certo, che dice però finalmente un “Si” pienamente umano e pienamente solidale col nostro peccato. Qui, i Cieli si aprono; qui, scende lo Spirito di Dio; qui, si riapre il dialogo tra Cielo e terra. 

Quel Battesimo non servì a Gesù per purificarsi, ma al contrario per annunciare la salvezza da Lui conquistata sulla croce, in vista della purificazione di tutti coloro che lo avrebbero accolto. Ed ora, nel corpo di Cristo risorto e storicamente presente nella Chiesa c’è posto per ognuno di noi, per chiunque abbia desiderio di rinascere dall’Alto. In Cristo si riapre una possibilità di Infinito, quando spesso ci illudiamo di essere noi a poter avere una vita con infinite possibilità!

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