sabato 31 dicembre 2016

Il pensare che accende la passione per la vita

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Luca (2,16-21) - Solennità della SS. Madre di Dio
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

COMMENTO
Lo stesso Vangelo della mattina di Natale, ma in questa Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, vale la pena soffermarsi sulla figura di Maria. Si dice di lei che “ … da parte sua , custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.

Maria custodisce le tante cose sentite su questo straordinario bambino fiorito nel suo grembo e le medita. Il testo originale si potrebbe tradurre “…le metteva insieme”. Maria ha ascoltato l’angelo Gabriele che le ha annunciato la nascita di Colui che sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo. Poi la parente Elisabetta le conferma che diventerà la madre del Signore. Infine i pastori riferiscono di quegli angeli che hanno annunciato loro nella notte la nascita di un salvatore nella città di Davide, Betlemme.

Maria custodisce queste parole e le “mette insieme”. Di questi tempi la velocità delle comunicazioni ci permettono di scambiarci informazioni con grande rapidità ma quante di queste “cose” sono da noi trattenute, filtrate? Quanto siamo capaci di valutare, soppesare cose importanti e cose insignificanti? Tutto viene sottoposto alla nostra attenzione ad una tale velocità che in realtà non siamo più capaci di trattenere, e ancor meno di mettere insieme.

Maria non era una donna intellettuale, ma era una donna sapiente che sapeva intuire, a partire dalla saggezza della sua fede semplice, che c’era qualcosa di profondamente vero in tutto quello che le stava accadendo; ha saputo fare sintesi di tutti questi eventi e infine ha colto quel filo rosso di una storia divina che stava intrecciandosi con la trama della sua povera umanità.

Dovremmo fare anche noi la stessa cosa. Saper trattenere con più attenzione i tanti messaggi che il Signore ci manda nella nostra storia quotidiana; in ogni circostanza il Signore ci parla, ci affida un messaggio; ogni incontro e ogni esperienza possono diventare esperienze di fede se letti e custoditi con il cuore semplice di chi vive in ascolto e alla ricerca del vero, del bene e del bello.

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