venerdì 17 luglio 2020

Il grano delle meraviglie

XVI Domenica del TO, anno A – 19 luglio 2020


Dal Vangelo di Matteo (13,24-30)

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 
Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».


COMMENTO a cura di fra Damiano Angelucci

Nella parabola di Domenica scorsa Gesù raccontava di un seminatore che uscì a seminare abbondantemente, con una diversa resa a seconda dei diversi terreni. Nella parabola di oggi c’è sicuramente un terreno fertile, buono, in cui è seminato un seme altrettanto buono. “Da dove viene la zizzania?” chiedono allora stupiti i servi del padrone. Entra in scena un nemico. Nello sviluppo sorprendente della storia il centro della questione, tuttavia, non è il misterioso nemico, ma l’atteggiamento dei servi, con almeno due considerazioni da fare.

Anzitutto qualcuno ha dormito: chi doveva vigilare sul campo ha dormito e ha permesso al cattivo di turno di seminare il male. Non è secondario questo problema: o si semina il bene o si lascia spazio al male, perché non esiste una neutralità a livello di scelte morali. Mi sembra che a volte siamo troppo faciloni preoccupandoci solo che non ci sia nulla di male. Chiediamoci piuttosto: “in questa scelta, in questa possibilità c’è qualcosa di buono? Il Signore, Cristo Gesù - ammesso che sia il nostro modello di riferimento - come deciderebbe in questa situazione? Qualcuno ha già detto che più della cattiveria dei malvagi occorre temere il silenzio dei buoni.  

Secondo nodo: i servitori vorrebbero subito strappare la zizzania. Molto negligenti nel custodire il bene, ma molto rapidi nella pretesa di strappare il male. Farebbero certamente danni enormi, sradicando anche il grano. Questi servi, inoltre, non si fidano della potenza del grano, un grano così particolare a dir il vero, da non soffrire la concorrenza della zizzania e che esiste solo nelle parabole di Gesù. Su questo elemento di stranezza dovranno riflettere i discepoli di Cristo: non possono farsi giudici al posto di Dio. Che siano vigilanti nel mantenere le loro intenzioni e le loro azioni nella volontà del Signore, ma che lascino a Lui e a Lui solo il compito di giudicare i frutti generati nel campo del mondo.

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