di fra Damiano Angelucci
Dal Vangelo secondo Luca (3,1-6 ) - II domenica di Avvento
Nell’anno quindicesimo dell’impero di
Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode
tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della
Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e
Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli
del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
COMMENTO
L’evangelista
Luca non risparmia particolari storici, consapevole com’è di non raccontare fatti
mitologici , aneddoti o favole a scopo didattico: si tratta di fatti accaduti,
storia vera, di un qualcosa che accade in un luogo preciso, in un tempo preciso
e in un contesto politico, fra l’altro piuttosto turbolento, tanto che in
Giudea uno dei quattro tetrarchi era stato sostituito da Ponzio Pilato, inviato
dall’Italia dal potere imperiale romano. ( Come se adesso un’amministrazione
locale venisse commissariata per motivi di ordine pubblico ).
“ La parola
di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto “. Nessuna epoca
è stata o sarà mai priva della parola di Dio. In quel tempo la parola di Dio
viene su Giovanni nel deserto. Certamente la Parola di Dio era scesa prima
tante altre volte su altri uomini, ma aveva trovato la porta chiusa. Giovanni
risponde, forse perché lui vive nel deserto, lontano dai richiami e dal
frastuono dei grandi giochi politici, degli affari economici, delle elites
religiose. Lui è uomo da deserto dove i richiami del cuore non subiscono
interferenze o interruzioni di linea.
Come tutti
gli uomini che sanno fare silenzio ha un pre-sentimento: lui sente prima,
intuisce che i tempi sono maturi per la venuta del Messia, il salvatore che
Israele attende sempre più impazientemente ormai da secoli. E siccome nel
deserto la voce di Dio si sente forte e chiara, altrettanto forte e chiaro è
l’annuncio: “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”. Questo annuncio dal deserto
della Giudea ha percorso milioni di Km di strade e millenni di storia e ora raggiunge
anche noi. Lo ripetiamo “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”.
Gesù di
Nazareth che di lì a poco entrerà in scena in Giudea verrà a certificare con i
suoi gesti e le sue parole e alla fine con la sua morte e risurrezione che
proprio lui è il Salvatore atteso, per spianare le asperità della nostra vita,
riscaldare la freddezza delle nostre relazioni, per colmare le lacune delle
nostre vite, e perdonare ogni nostro ritardo agli appuntamenti della sua
misericordia.
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