di fra Damiano Angelucci
Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 27-30) - IV Domenica di Pasqua
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore
ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute
in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di
tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una
cosa sola».
COMMENTO
“Nessuno può strapparle dalla mano del Padre
mio”. L’affermazione di Gesù è molto forte e personalmente mi sembra molto
rassicurante; propriamente lo è. Nel momento in cui affidiamo la vita al
Signore Gesù, il risorto, colui che , l’unico, dalla morte è passato alla vita,
non abbiamo da temere più nulla. San Paolo dirà giustamente scrivendo ai
cristiani di Roma: “Chi
ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la
persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? […] Ma, in tutte queste cose, noi siamo
più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso
che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose
future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura
potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
(Rm 8,35-39).
Noi tutti abbiamo presente la fragilità della
nostra natura umana, e anche di chi si professa cristiano, ma le affermazioni
di Gesù vanno oltre le debolezze e gli sbagli, pur gravi, della umana debolezza
e spingono la prospettiva all’esito finale della lotta tra il bene e il male
che si svolge nel cuore di ogni uomo.
Ebbene per coloro che vorranno essere “pecore del
Signore”, per coloro cioè che faranno una scelta di fondo per Gesù, la vittoria
della Grazia di Dio sulle forze del male sarà inesorabile. Forse si perderanno
qualche battaglia, con le inevitabili sofferenze che ne deriveranno, ma alla
fine si vincerà la guerra. In tal senso va presa la frase lapidaria di San
Giovanni della sua prima lettera: “Sappiamo che chiunque è nato da Dio non
pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca”.
Non una fiducia ingenua quindi, come se il fatto
di essere battezzati e di aver ricevuto i principali sacramenti siano una
bacchetta magica che ci assicura il Paradiso, ma piuttosto la certezza di fede
che per chi in coscienza cerca il Signore esprimendo tale ricerca anche nella
concretezza di scelte concrete di vita , le forze del Bene prevarranno su quelle del Male, prima o poi.
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