sabato 23 aprile 2016

L'amore può tutto

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Giovanni (13,31-35) - V domenica di Pasqua
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».


COMMENTO
L’atmosfera è quella dei grandi addii. Prendendo il boccone di cibo indicato da Gesù, Giuda ha appena dato il segno ultimo della sua volontà di tradire, cioè di consegnare Gesù alle autorità giudaiche. L’evangelista annota nel versetto che immediatamente precede il testo appena ascoltato:  “ ed era notte “. Non solo la notte che seguiva il giorno nel ciclo quotidiano, ma anche una notte simbolica, la notte del male che sembra prendere il sopravvento sull’amore che invece Gesù è venuto a predicare, lui volto della misericordia di Dio Padre.

Quale sconfitta più bruciante potrebbe esserci per colui che predica l’amore dell’essere ucciso per invidia ?! Eppure Gesù è lì a consegnare le sue ultime volontà, le sue ultime indicazioni di rotta per un’umanità alla deriva, in balie delle onde del mare dell’odio e della vendetta.

Gesù parla della Gloria di Dio che si sta rivelando. Apparente paradosso: proprio mentre è buio, nella notte più terribile, Gesù dice di essere glorificato, cioè che si sta manifestando in tutto il suo splendore la sua vera persona, la sua missione, il fine della sua presenza in mezzo a noi.

La grandezza insuperabile dell’amore di Dio si rivela proprio qui, nella capacità di continuare ad amare anche di fronte al rifiuto dell’uomo, di continuare ad amare sino alla fine, e fino al fine ultimo,  come ci aveva detto l’evangelista proprio all’inizio del racconto dell’ultima cena: “Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Questa è la Gloria di Dio, questa è la luce di Dio che irrompe nelle tenebre delle solite cattiverie del mondo.

L’amore di Dio regna perché perdona sempre e vince l’odio a tal punto che chi muore nel comandamento e nell’amore lasciato da Gesù potrà andare ben al di là delle  conseguenze del male, superando perfino i confini della morte.

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