di fra Damiano Angelucci
Dal Vangelo secondo Marco (1, 7-11) - Battesimo del Signore
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo
di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i
lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in
Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel
Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e
lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal
cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
COMMENTO
Giovanni Battista battezza anche
Gesù! Sebbene di lui aveva detto un attimo prima che non era neppure degno di
chinarsi per sciogliere i legacci dei suoi sandali; eppure quel gesto era
necessario. Giovanni passa il testimone a Gesù: ora sarà quest’ultimo a
impartire un battesimo di purificazione che inserirà gli uomini nella sua
stessa figliolanza, nel suo stesso spirito.
Gesù entra nel cammino dell’umanità
perché l’uomo possa entrare nel cammino e nel cuore di Dio, ed in questo senso
Gesù ha bisogno (ha voluto aver bisogno) di rivestirsi di quell’itinerario
penitenziale seppur immune da ogni peccato, ha bisogno di mettersi in fila con
altri uomini per significare a se stesso e al mondo quella totale solidarietà
con la miseria morale dell’uomo che raggiungerà il suo culmine nella morte di
croce.
Gesù, morto e risorto per i
peccati dell’uomo annuncia col suo battesimo al Giordano che l’incarnazione non
è un gesto di forma, una passeggiata nelle sembianza umane, ma un discendere
con lui e più in basso di ogni altro uomo, nelle conseguenze che il peccato ha
portato.
Gesù ci comunica il suo spirito
di figlio prediletto e in esso ci immerge perché assume fino in fondo i pesi
della natura umana corrotta dalle conseguenze del peccato. Nulla è escluso,
nulla è al di fuori della salvezza operata da Cristo, perché in nulla egli si è
risparmiato assumendo tutte le ferite dell’umanità decaduta, e di questo il suo
battesimo è stato profetica anticipazione.
E noi, ritornando alla grazia del
nostro Battesimo, sempre ritroveremo la presenza di colui che ha santificato
quell’acqua, la presenza di Cristo Gesù che immergendosi in essa e quindi nel
sacrificio della croce, per sempre ha reso il Battesimo segno efficace e reale
del suo spirito divino che ci rende figli di Dio.
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