lunedì 11 maggio 2015

Dammi quel che comandi e comanda ciò che vuoi

di fra Damiano Angelucci



Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 9-17) - VI Domenica di Pasqua
Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.


COMMENTO
Come sempre buone notizie! Almeno due. Lassù qualcuno ci ama, che poi sarebbe anche quaggiù perché Gesù di Nazareth offre la sua vita per noi, paga il riscatto al regno del male, del nulla, del non senso al quale i nostri progenitori ci avevano venduti e ci riconsegna al Regno del Padre nel quale ci comanda però di rimanere osservando i suoi comandamenti.


Il Signore Gesù ci dona e ci rivela l’infinito amore di Dio in cui lui stesso dimora in eterno. Certo, alle nostre orecchie “comandare” non fa una bella assonanza con “amare”: in questa era di sindacalizzazione spinta, chi comanda già si presenta molto male e difficilmente può sperare di essere amato. il presupposto dell’amore sembra solo e sempre la libertà. … ma dovremmo aggiungere che il presupposto della libertà è di riconoscere che non sempre siamo davvero liberi e che facciamo molta fatica a capire, riconoscere e distinguere il bene dal male, e che per giunta facciamo molta fatica a mettere in pratica quel bene che pur abbiamo intuito.

Seconda buona notizia: il Signore non ci chiede qualcosa che è al di fuori delle nostre possibilità. Gesù dice “come il Padre ha amato me anche io ho amato voi”. Noi siamo già, ci muoviamo, respiriamo dentro un ambiente d’amore, perché l’amore con cui Gesù ha amato Dio Padre e con cui Dio Padre ha amato Gesù, il Santo Spirito è stato riversato nel cuore dell’uomo, e per questo noi possiamo rispondere a questo pressante appello. Che in fondo è un appello a far circolare la sua Grazia.

Il Signore non chiede per se, non ha bisogno del nostro amore, ma più correttamente vuole che facciamo circolare ai fratelli la sua benevolenza, la sua carità. Non dice “come io ho amato voi, amate me” ma piuttosto : “come il padre ha amato me, io ha amato voi, così pure voi amatevi a vicenda”. Come già disse Sant’Agostino, solamente chiediamo al Signore di donarci quella capacità infinita di amare che già Lui è disposto a donarci: “dammi ciò che comandi e comanda ciò che vuoi!”

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