mercoledì 6 marzo 2013

Sessualità: un tabù della fede?



«Nella critica al cristianesimo che si è sviluppata con crescente radicalità a partire dall'illuminismo, questa novità è stata valutata in modo assolutamente negativo. Il cristianesimo, secondo Friedrich Nietzsche, avrebbe dato da bere del veleno all'eros, che, pur non morendone, ne avrebbe tratto la spinta a degenerare in vizio.
Con ciò il filosofo tedesco esprimeva una percezione molto diffusa: la Chiesa con i suoi comandamenti e divieti non ci rende forse amara la cosa più bella della vita? Non innalza forse cartelli di divieto proprio là dove la gioia, predisposta per noi dal Creatore, ci offre una felicità che ci fa pregustare qualcosa del Divino? Ma è veramente così? Il cristianesimo ha davvero distrutto l'eros?». (Deus caritas est 3-4)

Tra l'amore e il Divino esiste una qualche relazione: l'amore promette infinità, eternità — una realtà più grande e totalmente altra rispetto alla quotidianità del nostro esistere. Ma al contempo è apparso che la via per tale traguardo non sta semplicemente nel lasciarsi sopraffare dall'istinto.

Alcune domande durante l'incontro:

1) Come faccio a far andare d'accordo anima e corpo?

Partendo dall'antropologia biblica che vede l'uomo, la sua sessualità e il  corpo che la esprime, nella sua complessità e integralità di spirito, anima e corpo, occorre un processo di maturazione e di educazione di sé, che avviene attraverso l'esperienza e la riflessione formativa personale e comunitaria. "Sono necessarie purificazioni e maturazioni, che passano anche attraverso la strada della rinuncia. Questo non è rifiuto dell'eros, non è il suo «avvelenamento», ma la sua guarigione in vista della sua vera grandezza" (Benedetto XVI, Deus caritas est).

2) Questo riaffermare la dignità della sessualità da parte degli ultimi Papi (Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI) non è forse anche frutto di cambiamenti "ideologici", culturali, etc.. e quindi, se così, quella dei Papi non è stata una risposta ad un riappropriarsi di un qualcosa di bello e naturale, che troppo ahimè è stato anche disprezzato in tempi lontani (vedi Medioevo)?

Indubbiamente anche nella riflessione e nella educazione della Chiesa, pur mantenendo saldi principi fondanti, come l'uomo immagine e somiglianza di Dio, l'uomo tempio dello Spirito, l'uomo nuovo in Cristo, vi è stato un processo di approfondimento e di rielaborazione nel proporre a livello educativo certe tematiche come la sessualità e il valore del corpo, "con un po' più di Bibbia e meno filosofia greca". Alcune tendenze e visioni estremiste hanno serpeggiato sempre anche prima e dopo il Medioevo (termine dispregiativo coniato dagli umanisti del Cinquecento), che tuttavia non si può additare come tempo in cui il corpo e la dimensione umana fossero stati considerati semplicemente negativi. Basti pensare a Benedetto da Norcia, Bernardo di Chiaravalle, Francesco d'Assisi, Dante e tanti altri testimoni di quel periodo che ha segnato la storia d'Italia e dell'Europa.

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