martedì 7 gennaio 2014

La vita bella in Cristo

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Matteto (2,1-12) - II Domenica di Natale
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». 
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

COMMENTO
Il Verbo di Dio, la sapienza di Dio, quella divina saggezza nella quale e attraverso la quale ogni cosa è stata creata, diviene raggiungibile, visibile e umilmente umana nella persona di Gesù di Nazareth. La conoscenza di ciò che è essenziale per una vita bella e degna di essere vissuta non è più riserva esclusiva dei colti che sanno scrutare i segreti delle dinamiche celesti o che conoscono le lingue del mondo, o dei pensatori che sanno fare argute deduzioni di logica. La vera conoscenza che sovrintende e che svela il senso dell’esistere di ogni cosa è avvicinabile e conoscibile in una persona umana che è venuta ad interpellarci per ristabilire in se stesso quel principio buono, bello, armonico, felice che non aveva avuto un degno seguito nella risposta umana.  In Cristo Gesù il principio di una vita bella e di una nuova creazione è ristabilito e di nuovo attivato.


Tuttavia questa sarebbe solo una magra consolazione se Gesù di Nazaret non potesse essere presente ancora oggi, ai giorni nostri, in mezzo a noi. Papa Francesco nell’enciclica Lumen Fidei ci incoraggia a incontrare Gesù, perché nella fede e nella preghiera è possibile in ogni momento toccare Gesù. L’incontro con lui e il contatto con la sua vita, la sua sapienza, la sua luce è possibile a ciascuno di noi, a chi con cuore umile e sincero desidera uscire dalle tenebre dell’errore. Perché “la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno fermata”.  

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